Prevenzione a scuola per allergie e asma
Dal Congresso Internazionale sulle allergie pediatriche (Milano, febbraio 2012) è emerso che negli ultimi venti anni in Italia la percentuale dei bambini allergici è aumentata dal 7 al 25% e la città italiana dove il fenomeno sembra essere più sviluppato è proprio Milano.
Il Governo, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane hanno siglato il 18 novembre 2010 l’Accordo sulle “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie e asma”, contenenti l’Allegato A quale parte integrante del documento.
Si tratta di un atto normativo di particolare importanza se consideriamo il valore della prevenzione e lo spazio specifico dedicato agli ambienti scolastici. Vale quindi la pena farne una lettura analitica per cogliere tutte le implicazioni derivanti per le scuole.
Il quadro normativo
Il documento è strutturato in tre parti e costituisce uno strumento prezioso per il dirigente in quanto datore di lavoro e per tutto il personale della scuola.
La prima parte presenta l’analisi e la consistenza del problema in Italia, la seconda permette di acquisire elementi utili all’individuazione e alla valutazione dei principali rischi di allergia e asma, la terza parte fornisce indicazioni operative per programmare interventi di prevenzione a scuola.
Il documento europeo di riferimento è la Strategia per l’ambiente e per la salute dell’Unione Europea, nel Programma d’azione comunitario 2008/2013 in materia di ambiente e salute.
In Italia i riferimenti normativi più importanti sono:
• il Piano Sanitario Nazionale 2006/2008 che “tra gli obiettivi da raggiungere su vasta scala propone la promozione di interventi intersettoriali, volti a ridurre le concentrazioni degli inquinanti ambientali e proteggere la salute dei bambini, specialmente di quelli allergici o malati di asma, dalle esposizioni ai fattori di rischio indoor 1;
• i livelli essenziali di assistenza (Lea):
sono definiti dal DPCM del 23 aprile 2008 e sono le prestazioni e i servizi che il SSN è tenuto a garantire a tutti i cittadini; in particolare l’Allegato A al punto B7 prevede la tutela delle condizioni igieniche e di sicurezza degli edifici ad uso scolastico e ricreativo attraverso, tra l’altro, controlli analitici indoor nell’ambito di programmi specifici;
• il Piano nazionale della Prevenzione 2010/2012:
è stato approvato dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome nel 2010 e tra i suoi obiettivi inserisce la riduzione dei rischi all’esposizione ad agenti chimici e biologici quali gli allergeni. Inoltre, prevede “la definizione di linee strategiche per migliorare gli aspetti igienico sanitari negli ambienti di vita indoor con particolare attenzione a scuole e altri ambienti frequentati dai bambini”.
Cosa dice la ricerca scientifica
L’asma bronchiale, la rinite allergica, la dermatite atopica, le allergie alimentari e l’allergia al latice di gomma naturale sono tra le malattie di natura allergica maggiormente diffuse tra bambini e adolescenti in Italia.
La causa delle allergie sembra risiedere nel rapporto tra fattori individuali e fattori ambientali. Ciò vuol dire che se da un lato si devono fari i conti con una predisposizione genetica alle allergie, è altrettanto determinante il contatto con gli allergeni presenti nell’ambiente.
La ricerca scientifica ha individuato nello stile di vita delle società occidentali un elemento di forte esposizione al rischio; c'è un generale consenso sul fatto che le condizioni ambientali (sia dell'età intrauterina, sia dei primi anni di vita) siano cruciali per l'orientamento del sistema immunitario verso una risposta di tipo allergico o meno.
Le strategie di prevenzione
La circolare del MIUR n.85/2001 avviò una rilevazione finalizzata ad acquisire una conoscenza esaustiva della sicurezza nelle scuole italiane. La ricerca ha evidenziato che mediamente nelle scuole italiane persistono gravi problemi igienico-sanitari tra i quali assume rilevanza la cattiva qualità dell’aria.
L’Allegato A delle “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie e asma”, si pone come principale finalità quella di sviluppare un programma di prevenzione nelle scuole per “limitare il più possibile il contatto dei bambini allergici con i fattori di rischio indoor maggiormente implicati nell'induzione e nell'aggravamento delle allergie. Inoltre, si vuole promuovere la realizzazione di ambienti scolastici sani e sicuri per tutta la popolazione scolastica”.
Il programma indica dodici punti che corrispondono ad azioni mirate al raggiungimento di tre obiettivi specifici:
1. Realizzare ambienti scolastici salubri e sicuri ("allergy free");
2. informare/formare sui rischi provocati dalle allergie negli ambi enti chiusi;
3. promuovere nei bambini e negli adolescenti stili di vita sana.
Le linee operative si basano sull’integrazione degli interventi da parte delle istituzioni e sulla multidisciplinarietà dei percorsi:
1.Individuazione e valutazione dei fattori di rischio per asma e allergia presenti negli ambienti scolastici.
2.Definizione e attuazione di interventi generalizzati e, ove necessari, interventi mirati, volti a ridurre l'esposizione della popolazione scolastica ad allergeni.
3.Definizione di linee guida per migliorare la qualità dell'aria indoor. 4.Collegamento con analoghe iniziative sviluppate a livello nazionale e locale per lotta al fumo attivo e passivo.
5.Applicazione di strumenti di controllo per garantire l'applicazione ed il rispetto della normativa vigente (es. Leggi sul Divieto di fumo, Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, etc.).
6.Definizione di raccomandazioni, protocolli operativi per la corretta pulizia e manutenzione degli ambienti scolastici, compresi gli spazi esterni.
7.Aggiornamento e revisione dell'attuale legislazione edilizia per il risanamento degli edifici scolastici esistenti e la progettazione/costruzione di edifici nuovi.
8.Definizione di raccomandazioni per la progettazione e manutenzione del verde scolastico.
9.Definizione di raccomandazioni e protocolli operativi per migliorare la qualità e la sicurezza dei pasti erogati nelle scuole.
10.Definizione e promozione di campagne di informazione ed educazione sanitaria, rivolte agli studenti, alle famiglie e a tutto il personale scolastico per favorire l'adozione di comportamenti in grado di contrastare l'insorgenza di patologie croniche nell'infanzia, in particolare: malattie respiratorie, allergie, asma, obesità.
11.Promozione di sinergie tra istituzioni sanitarie, scolastica, altre istituzioni e con le regioni e gli Enti locali, nella prospettiva dell'affermazione di una "cultura della sicurezza e della salute", individuando la scuola come sede primaria, istituzionale e strategica per la diffusione di tale cultura anche attraverso l'introduzione nei programmi di studio degli argomenti relativi ai temi della prevenzione sanitaria e ambientale.
12.Promozione di studi epidemiologici e progetti di ricerca specifici nell'ambito della prevenzione delle malattie allergiche e l'asma.
Quali sono i fattori di rischio all’interno delle aule e degli spazi scolastici?
Nell’allegato A, parte I sono riassunte le principali fonti allergeniche indoor, quali gli acari, gli animali domestici, i funghi e le muffe, gli scarafaggi. In Italia sono soprattutto i primi due a provocare reazioni allergiche significative. Gli studi realizzati per analizzare il rapporto tra acari e allergie sono numerosi e hanno indagato tanto gli ambienti domestici che le scuole.
Gli acari si trovano nella polvere, si sviluppano in ambienti umidi e temperature tra i 18° e i 24° gradi, si nutrono di detriti cutanei umani e di muffe.
La componente allergenica degli acari si trova anche nell’aria dove particelle piccolissime emesse dagli insetti (sia vivi sia morti) rimangono sospese per brevi periodi per poi depositarsi nella polvere.
Gli studi sulle allergie evidenziano i rischi di contatto con i peli dei cani e dei gatti anche in ambiente scolastico sebbene gli animali domestici non siano presenti. Ciò dipende dal fatto che le particelle che veicolano l’allergene viaggiano con gli indumenti di chi possiede gli animali a casa.
Una particolare attenzione meritano le allergie causate da muffe e da funghi. In questa sede basterà ricordare che alcune specie fungine si sviluppano nei sistemi di condizionamento dell’aria, presenti in molti ambienti degli edifici scolastici.
L’allegato A dedica una breve trattazione anche agli agenti inquinanti negli ambienti chiusi: casa, scuole, locali per attività ricreative, ecc.
“Negli edifici scolastici gli inquinanti possono originare da fonti interne, dalle attività scolastiche o provenire dall'aria esterna (soprattutto in presenza di elevato inquinamento).Le principali sorgenti interne sono: i materiali usati per la didattica, per le attività artistiche, scientifiche e di laboratorio, i dispositivi di riscaldamento, gli strumenti di lavoro, quali stampanti e fotocopiatrici, nonché gli attrezzi e le suppellettili usate nelle palestre durante le ore di ginnastica. Altri importanti fonti d'inquinamento sono i materiali da costruzione e di arredamento (es . mobili fabbricati con legno truciolare o trattati con antiparassitari, moquette, rivestimenti, etc). La responsabilità di questi materiali nel causare l'inquinamento dell'aria interna può essere rilevante, soprattutto per l'emissione di composti organici volatili (VOC). ”
Un altro allergene molto diffuso è il latice, presente in moltissimi oggetti di uso quotidiano anche nelle scuole: palle e palloncini, gomme da cancellare, scarpe di gomma. L’allergia in questo caso avviene per contatto.
Le strategie per evitare il contatto e per prevenire le reazioni allergiche sono indicate in dieci misure:
1. Eliminazione esposizione a fumo di tabacco attivo e passivo;
2. Definizione di Linee guida per la IAQ nelle scuole;
3. Eliminazione delle fonti di allergeni;
4. Eliminazione delle muffe dall'edificio;
5. Riduzione in tutti gli ambienti scolastici dell'esposizione a inquinanti chimici, fisici e biologici;
6.Protocolli operativi per le operazioni di pulizia e manutenzione degli edifici, ivi compresi gli spazi esterni ed il verde scolastico;
7. Verifica regolare del funzionamento e della manutenzione degli impianti di riscaldamento, aerazione o condizionamento;
8. Aggiornamento e revisione dei criteri per la progettazione di edifici nuovi e/o ristrutturazione degli edifici esistenti;
9. Campagne di comunicazione e raccordo con analoghe iniziative istituzionali di prevenzione e promozione della salute nelle scuole (Progetto Guadagnare Salute);
10. Formazione del personale, degli studenti e famiglie.
Progetti realizzati
Tra le iniziative avviate in Italia per prevenire le allergie e soprattutto per gestire i sintomi che molti bambini manifestano anche durante le ore trascorse a scuola, è di particolare interesse il progetto “Respiro Libero-ESA ”9 della ASL Lanciano, Vasto, Chieti in Abruzzo, attuato nell’anno scolastico 2011/12. Nella regione si calcola che in età scolare, un bambino su otto abbia l’asma, uno su tre la rinite allergica e uno su quindici manifesta sintomi allergici.
Il progetto si è posto l’obiettivo di fornire agli insegnanti della scuola primaria gli strumenti necessari per affrontare le allergie respiratorie.
Le scuole coinvolte (cinque primarie e quattro di primo grado) hanno svolto una serie di incontri di formazione rivolti a oltre cinquanta insegnanti e hanno sottoposto ogni mese circa trecento bambini a visita medica.
- Accedi per poter commentare