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I CMS

Gestione automatizzata dei contenuti: il Content Management System (CMS)

Un Web Content Management System (chiamato comunemente CMS) è un particolare software che permette la completa gestione di contenuti destinati al web, tramite un’interfaccia costituita nella maggior parte dei casi da browser. Il CMS ha il principale vantaggio di consentire la modifica dei contenuti di un sito in tempi estremamente ridotti, anche da parte di coloro che non possiedono particolari competenze tecniche. I CMS consentono una dettagliata configurazione dei permessi per individuare chi può modificare cosa e a che livello.
 
Sono diverse centinaia i CMS disponibili sul mercato mondiale, anche se i più utilizzati possono circoscriversi a circa un’ottantina. Si suddividono essenzialmente in due grandi ambiti: software free/open source e software commerciale a pagamento. Ulteriori segmentazioni si basano sulle tecnologie impiegate, ad esempio i linguaggi PHP, ASP, Java, .NET e altri.
 
I più comuni CMS risiedono su un web server e utilizzano un database per la memorizzazione non solo dei contenuti testuali ma anche di tutte le informazioni strutturali del sistema. A livello di interfaccia, la gran parte dei CMS presenta due ambienti di fruizione ben distinti: back end e front end. Il back end fornisce all’operatore una serie di strumenti, scalabili e configurabili, per la gestione e lo sviluppo di:
  1. Contenuti;
  2. Struttura del sito;
  3. Aspetto grafico;
  4. Servizi interattivi;
  5. Monitoraggio utenti;
  6. Statistiche di accesso;
  7. Permessi.
Il front end concerne invece, come suggerisce la parola stessa, tutto ciò che il comune visitatore vede navigando il sito e interagendo con esso, a seconda dei servizi sviluppati e resi disponibili dall’amministrazione.
 
Sono molteplici i vantaggi che può offrire un CMS ben configurato, per lo sviluppo e la gestione di un sito web di una PA. Innanzi tutto la facilità di aggiornamento dei contenuti, requisito esplicitamente richiesto dal CAD. Non servono programmatori esperti per modificare testi, pubblicare file, modificare immagini e tutto quello che può costituire il contenuto di un sito. Inoltre il CMS permette di controllare gli accessi, di verificare nel dettaglio le modifiche effettuate dai redattori e di creare, se opportunamente configurato, un procedimento di convalida dei contenuti, come vedremo più nel dettaglio in seguito. In questo modo il responsabile del procedimento di pubblicazione può effettuare la costante verifica dei contenuti prima dell’effettiva pubblicazione sul front end.
 
Com’è noto, la Direttiva n. 8/ 2009 del Ministero per la Pubblica Amministrazione impone agli enti pubblici di elevare lo standard qualitativo dei siti web sotto molteplici aspetti: l’aggiornamento dei contenuti, l’usabilità dei servizi, l’accessibilità del codice html e la riconoscibilità e riconducibilità del sito all’amministrazione responsabile dei contenuti pubblicati on line.
 
L’adozione di un CMS permette, nella stragrande maggioranza dei casi, di raggiungere più facilmente gli obiettivi indicati dalla Direttiva. Occorre comunque tener presente che si tratta di uno strumento che, nel processo realizzativo, si colloca a valle della progettazione del sito, argomento questo appositamente trattato in un’altra sezione delle Linee Guida. Ma la scelta di un buon CMS, adeguatamente configurato, contribuisce molto all’incremento degli indicatori di qualità espressi dalla Direttiva e descritti in questo documento, come la qualità e il numero dei servizi potenzialmente realizzabili, l’interoperabilità semantica e l’aumento della partecipazione degli utenti-cittadini alla redazione controllata dei contenuti on line.
 
A fronte dei vantaggi sopra elencati, occorre obiettivamente considerare le implicazioni e gli oneri richiesti all’amministrazione nel momento in cui decide di utilizzare un CMS per gestire il proprio sito web.
La prima problematica riguarda la scelta del CMS più appropriato alle proprie esigenze e risorse, il che può dipendere da molteplici fattori, sia di carattere economico che organizzativo.
 
La configurazione del CMS e la sua istallazione possono avere un peso importante in termini economici, nel budget complessivo del progetto, soprattutto nelle organizzazioni che richiedono un’articolata gestione e presentazione di informazioni complesse.
 
Un altro dei parametri importanti nella scelta del CMS è la capacità del sistema di produrre codice accessibile, conforme a quanto dettato dalla Legge 4/2004[1]
 
Esistono alcuni CMS, sia commerciali che open source, appositamente progettati e sviluppati per produrre contenuti accessibili, nonché per consentire la gestione del back office anche da parte di soggetti disabili[2].
 
Un altro elemento da tenere in considerazione è la formazione necessaria ai redattori per poter utilizzare al meglio il sistema di gestione dei contenuti.
 
I vantaggi offerti dai CMS riguardano comunque sia la gestione del sito sia l’implementazione di servizi interattivi e utili per il cittadino.
 
Una delle caratteristiche peculiari di moltissimi CMS consiste nella scalabilità delle risorse applicative, cioè nella possibilità di incorporare dei moduli software, facilmente installabili, che ampliano le funzionalità del sito, sia per quanto riguarda i servizi front-end che per quanto riguarda la gestione del back end.


 


[2] Nella maggioranza dei casi, la sola adozione di un CMS in grado di generare codice rispettoso delle grammatiche formali previste dalla normativa vigente, non implica di per sé la produzione di pagine web accessibili. Molteplici ed eterogenee infatti sono le variabili che concorrono a ottenere questo risultato, tra cui:
·       la scelta di un template tableless e di un CSS corretto;
·       le adeguate impostazioni dell’editor del contenuto web, in grado ad esempio di filtrare e ripulire il testo importato dai comuni software di word-processing;
·       la formazione dei redattori, affinché siano in grado di inserire le opportune marcature (ad esempio testi alternativi, intestazioni di tabelle) e di scrivere testi semplici e chiari;
·       la condivisione di linee guida redazionali concordate.

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