Codice Amministrazione digitale
Il Codice dell'Amministrazione Digitale è stato emanato con Decreto legislativo del 7 marzo 2005, n. 82, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 111 del 16 maggio 2005, a seguito della delega al Governo contenuta all'articolo 10 della legge 29 luglio 2003, n. 229 (Legge di semplificazione 2001).
Il Codice è entrato in vigore il 1 gennaio 2006. Esso ha lo scopo di assicurare e regolare la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione in modalità digitale utilizzando con le modalità più appropriate le tecnologie dell’informazione e della comunicazione all'interno della pubblica amministrazione, nei rapporti tra amministrazione e privati e in alcuni limitati casi, disciplina anche l'uso del documento informatico nei documenti tra privati.
Il D. lgs 4 aprile 2006, n. 159 integra il Codice dell'Amministrazione Digitale. Le integrazioni proposte rafforzano ulteriormente il diritto dei cittadini a scambiare comunicazioni mediante posta elettronica con le PA, non più solo con quelle centrali ma anche con quelle locali e - in caso di mancata risposta - riconosce loro il diritto di rivolgersi al giudice amministrativo per obbligare i pubblici uffici a rispettare tale obbligo. Inoltre, per facilitare tali comunicazioni via e-mail, è stata fissata al 1° settembre 2006 la data entro cui le amministrazioni pubbliche dovranno dotarsi di un indirizzo di posta elettronica istituzionale ed uno di PEC per dare in più la certezza legale delle comunicazioni.
Le idee di fondo sottese al Codice sono diverse: innanzitutto quella di concepire la digitalizzazione dell’azione amministrativa e comunque la diffusione delle nuove tecnologie come una importante priorità del governo; in altre parole la riforma della PA e l'informatizzazione deve svilupparsi nell’ambito di una scelta strategica e organica complessiva.
In secondo luogo il Codice è sostenuto dall’idea che l’utilizzo delle nuove tecnologie deve avvenire contestualmente ad una riorganizzazione dei processi e delle strutture, da realizzare in base alle potenzialità dei nuovi strumenti.
In terzo luogo il Codice pone l’accento su un nuovo modo di concepire i rapporti fra i cittadini, che divengono utenti di servizi e titolari di ben precisi interessi, e la P.A., erogatrice di servizi mirati sui bisogni degli utenti.
Il D. L. 30 dicembre 2010, n. 235 modifica il CAD del 2005 introducendo varie precisazioni derivanti dall'evoluzione tecnica. Nell'allegato sono in grassetto le modifiche.
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